Una Nuova Visione dell’Architettura: La Premiazione di Nicolas Pigat all’Università di Trieste
Mercoledì 20 marzo, nell’ambito del Corso di Laurea in Architettura e Ingegneria presso il Polo Universitario di Gorizia di UniTS, si è svolta una cerimonia di rilievo: la consegna del Premio di Laurea Marco Zuttioni. Un evento che ha visto la collaborazione stretta tra l’ODV Marco Zuttioni, lo studio Modourbano e l’ Università di Trieste, sottolineando il forte legame tra il mondo accademico e le realtà professionali impegnate nel rinnovamento dell’architettura.
La cerimonia è stata magistralmente coordinata dalla Prof.ssa Scavuzzo, presidente del corso di laurea, e dal Prof. Bisiani, testimoniando così l’importanza che l’Università degli Studi di Trieste attribuisce all’innovazione e alla ricerca nel campo dell’architettura.
Il fulcro è stato l’intervento di Nicolas Pigat, il giovane laureato insignito del premio, che ha avuto l’opportunità di presentare i contenuti salienti della sua tesi intitolata “Il filo di seta. Un progetto di coabitazione con l’Alzheimer”. Questo lavoro pionieristico propone il recupero di una vecchia filanda del Friuli Venezia Giulia, trasformandola in una residenza pensata per ospitare persone affette da Alzheimer.
Il progetto di Nicolas non si limita a un mero intervento architettonico, ma si spinge oltre, immaginando una vero e proprio quartiere in grado di promuovere l’integrazione tra la comunità e i malati, offrendo spazi di vita condivisa che rispettano le esigenze specifiche dei residenti.
La cerimonia ha visto anche gli interventi di Cecilia Gazzi, presidente dell’ODV Marco Zuttioni, e di Luca Romagnoli di Modourbano, che hanno sottolineato l’importanza di sostenere progetti che coniugano l’architettura con il benessere sociale e la cura delle persone.
Per la Marco Zuttioni ODV la premiazione di Nicolas Pigat rappresenta non solo il riconoscimento del merito accademico, ma anche l’affermazione di un approccio all’architettura che pone al centro la persona e le sue necessità, aprendo nuove strade per un futuro dove gli spazi in cui viviamo e interagiamo possano essere veramente inclusivi e curativi.